30/10/08

Cinzia Gelmini, dirigente provinciale FLC-CGIL, non sciopererà il 30 Ottobre:

Cinzia Gelmini, dirigente provinciale FLC-CGIL, non sciopererà il 30 Ottobre:

lettera al Segretario Scritto da Vittorio Delmoro

domenica 26 ottobre 2008
Caro segretario, se le notizie che leggo sulla stampa sono vere, ti pongo una questione che ha bisogno di essere risolta nel più breve tempo possibile. Leggo infatti che Cinzia Gelmini, sorella del Ministro Mariastella Gelmini, contrariamente a quanto dichiarato (dalla stampa stessa) non intende scioperare il prossimo 30 ottobre.

Ora, che Cinzia Gelmini si trovi in una situazione oggettivamente imbarazzante è facile da capire; che intenda sottrarsi al gioco mediatico che vorrebbe mettere le due sorelle una contro l'altra è un sentimento apprezzabile; che voglia bene alla sua ingombrante sorella e tenga alla famiglia in cui vive è un fatto strettamente privato che non mi interessa; ma che da iscritta alla FLC abbia deciso di non scioperare, be' questo mi interessa e pure tanto!
Chi, iscritto ad un sindacato della scuola, non sciopera in una occasione come questa o non ha capito nulla, oppure non ha senso che stia ancora in un sindacato; che Cinzia Gelmini non scioperi quando il governo sta per licenziare oltre 130 mila lavoratori della scuola come lei (senza parlare di tutto il resto) significa una cosa sola : sta dall'altra parte, dalla parte del governo; e allora, dunque, che ci sta a fare nel sindacato?

Quando in una fabbrica ci sono dei licenziamenti e il sindacato (com'è suo dovere) indice uno sciopero, chi non sciopera viene chiamato crumiro con tutte le ragioni; in altri bei tempi si organizzavano picchetti davanti ai cancelli per impedire a quei (pochi) lavoratori - i crumiri appunto - di entrare, così da sostenere le ragioni dello sciopero e impedirne la vanificazione.

Fossi io un collega della scuola in cui Cinzia Gelmini lavora, la mattina del 30 ottobre mi piazzerei davanti al portone e tenterei di non farla entrare; perché il non sciopero di Cinzia Gelmini, al pari di quello di altri come lei, significa essere d'accordo col licenziamento di colleghi che stanno attualmente lavorando al nostro fianco, alcuni dei quali da anni e anni, e che dal prossimo settembre saranno espulsi dalle scuole.

Come possiamo permetterlo?
Pertanto l'unica azione logica che Cinzia Gelmini può fare ora è di escludersi dal sindacato e di starne fuori fino a che non si sarà riconciliata con le ragioni per cui un sindacato esiste e nel caso della CGIL da oltre 100 anni.

Mi rivolgo però al mio segretario e anche a quello della Federazione di Brescia perché c'è un'aggravante : Cinzia Gelmini non è solo un'iscritta, è pure membro del Direttivo Provinciale.

In questo caso quello che per un semplice insegnante è un diritto (di scioperare o meno), per un dirigente diventa un dovere: se il proprio sindacato, di cui si è dirigenti periferici, ha deciso un'azione di lotta, non si può che aderire ed adoperarsi per la sua riuscita; nel caso non si sia d'accordo, esistono sedi adeguate alla discussione e al conflitto, che non ha mai spaventato nessuno, che è di casa nella CGIL e che è anche il sale della democrazia.
Se Cinzia Gelmini ha dunque deciso (e dichiarato) di non scioperare va espulsa da quell'organismo dirigenziale immediatamente.

Altro che stalinismo!
Ciascun lavoratore della scuola che in questo momento non scioperi perché d'accordo col governo e dunque contro i propri colleghi è un ostacolo da rimuovere; se è addirittura un dirigente occorre una rimozione pure formale.
E allora ecco la conclusione : io non posso stare nello stesso sindacato in cui sta un altro che rema contro di me, che rema contro 130 mila lavoratori come me, che sta dalla parte del governo; per cui o lei o me; se resta Cinzia Gelmini sarò costretto ad andarmene io.
Caro segretario, resto in attesa della tua risposta e nel frattempo invito altri iscritti alla FLC a pronunciarsi in modo netto.

Se poi Cinzia Gelmini fa tutto questo, cioè si mette di traverso non perché non condivida lo sciopero, ma per rispetto della sorella Ministro e per l'unità della famiglia, allora si eclissi (almeno per il tempo che avremo la sorella sul groppone) e sparisca dalla circolazione (mediatica); non dica più nulla, non risponda più a nessuna domanda, non apra la porta a nessun giornalista.

E pensare che un mese fa, sapendola del mio stesso sindacato, mi era venuta voglia di scriverle (a Cinzia Gelmini) per chiederle di inviare alla stampa una sua dichiarazione contraria o di dissociazione ogni volta che la sorella ne sparava una delle sue!
fonte indylombardia
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Che addirittura un dirigente sindacale boicotti lo sciopero generale, mi sembra una palese assurdità che andrebbe sanzionata con l'espulsione o quantomeno alla rimozione da dirigente, a che serve un sindacalista così? Insomma la famiglia Gelmini unita contro la scuola pubblica, una fa leggi che la distruggono e l'altra tenta di deligittimare la protesta sacrosanta.
Se avrebbe dignità si dimetterebbe, ma non lo so visti i presupposti genetici che balzano subito agli occhi, comunque si può manifestare il proprio dissenso qui:

FLC Cgil

Sede nazionale
Via Leopoldo Serra, 31
00153 Roma

Tel. 0039 06 585480
Fax 0039 06 58548434 - 431

e-mail: organizzazione@flcgil.it

A compendio della situazione dei sindacati italiani, messa in evidenza da Report

1 commento:

Eliolibre ha detto...

Il sindacato finirà miseramente a causa dei suoi errori, Il sindacalismo è un impegno serio non un modo di fare carriera. E' così che il fascismo avanza senza ormai nessuno che lo ostacoli.