Al Presidente della Repubblica Italiana.
I firmatari di questa petizione sostengono quanto affermato dal Segretario Generale Cascini dell'Associazione Nazionale Magistrati riguardo lo strumento di indagine delle intercettazioni nella Sua relazione conclusiva del XXIX Congresso Nazionale dell'Associazione.
In altri termini, i firmatari di questa petizione concordano sulle seguenti affermazioni del Segretario.
"Le intercettazioni di comunicazioni sono uno strumento investigativo indispensabile e irrinunciabile per il contrasto delle forme più insidiose di criminalità.
La criminalità organizzata e il terrorismo certamente. Ma anche gli omicidi, i sequestri di persona, il riciclaggio, la corruzione dei pubblici ufficiali, la criminalità economica, l’usura, l’estorsione.
Rinunciare per questi reati ad uno strumento di indagine che spesso è l’unico praticabile significherebbe ridurre fortemente l’azione di contrasto del crimine da parte delle forze dell’ordine e della magistratura.
Si tratta, però, di uno strumento investigativo invasivo che, per la sua natura non selettiva, può introdurre nel processo anche notizie e informazioni non rilevanti per le indagini e che possono destare l’interesse degli strumenti di informazione.
Noi riteniamo che i fatti relativi alla vita privata degli indagati e, a maggior ragione, delle persone estranee alle indagini, le cui conversazioni siano casualmente captate, non possano e non debbano essere divulgati e pubblicati. Occorre prevedere una selezione del materiale necessario per il processo e la eliminazione del materiale che non serve. Su questo riteniamo sia necessario un intervento normativo."
Dentro i limiti delle suddette considerazioni, i firmatari di questa petizione si dichiarano favorevoli ad un intervento legislativo del Governo e del Parlamento in favore di una più attenta tutela della privatezza e in rispetto di un giudizio di innocenza che in uno Stato moderno deve valere sugli indagati fino a sentenza definitiva.
I firmatari di questa petizione esprimono, al contempo, tutta la loro massima civile disapprovazione a qualunque intervento normativo del Governo e del Parlamento che sottragga o limiti la possibilità per i magistrati di avvalersi di questo strumento di indagine.
Firma
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In fondo al blog il numero aggiornato delle firme.
Inutile replicare appelli, sull'importanza che ha questo strumento per la giustizia e per lo stato in cui versa la stessa nel "nostro" paese se non vogliamo che la vignetta di Mauro diventi una realtà: