17/05/09

Piccoli segnali incoraggianti di ripresa: della CONFLITTUALITA' SOCIALE

EDITORIALE | di Galapagos
SPROFONDO ROSSO
Stanno arrivando piccoli segnali incoraggianti di ripresa: non dell'economia - come sostiene Berlusconi - ma della conflittualità sociale. Da Madrid a Bruxelles, da Praga a Berlino in questi giorni centinaia di migliaia di lavoratori sono in piazza - convocate dalla Ces - per rivendicare con lo slogan «fight the crisis, put people first» una politica economica anticrisi che metta le persone al primo posto. Tutto il contrario di quanto avvenuto finora: tutti i soldi (quasi 5mila miliardi di dollari) sono stati stanziati per la salvezza dei sistemi finanziari e solo pochi spiccioli al sostegno dei redditi e del lavoro. E così, dopo la sbornia finanziaria e il tracollo della speculazione, al sistema finanziario arriva altra droga: le istituzioni creditizie e finanziarie sono ancora malaticce, ma sulla via di guarigione, mentre l'economia reale sta «collassando».
segue sul manifesto
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La sofferenza di dover vivere il quotidiano in uno stato di precarietà da sopravvivenza sta generando naturali proteste e questo a livello internazionale, è una bella novità rispetto al torpore generale almeno dove esistono governi che permettano il dissenso, il concetto di internazionalismo proletario si ripropone in tutta la sua realtà peccato che non ci siano leader e movimenti o partiti che sappiano far catalizzare in una protesta incisiva e globale a livello nazionale e internazionale che avrebbe ben altri risultati, tutta la miriade di proteste spontanee che stanno avvenendo dappertutto.
Assistiamo a forme di protesta casalinghe legate alla disoccupazione non proprio ortodosse, ma sicuramente legate alla dinamica del territorio e la sua gente, ostaggio da sempre di mafia e voto di scambio e visto come vanno da "sempre" le cose, c'è chi non ci sta a subire per l'ennesima volta quindi non ritengo siano condannabili più di tanto... magari se si ricorre a forme di disobbedienza più urbane e mirate forse è meglio e il segnale arriverebbe in un'altra maniera, capisco l'esasperazione però con questi sistemi continuamo a farci male.
Sono dell'idea (fissa) che solo uniti gli sfruttati di tutto il mondo possano riscattarsi dal giogo e pretendere che siano rispettati i propri diritti di sopravvivenza, il comunismo è finito...ma questa lacuna ancora deve essere colmata, ancora non esiste una forza sociale di "sinistra" che riesca a riempire il vuoto...

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