male approvazio ne parlamenta re della riforma Difesa voluta da Di Paola
Taglia le ali alle armi: male approvazione parlamentare della riforma Difesa
voluta da Di Paola
Con il voto odierno, il Parlamento ha perso l’occasione di bloccare l’azione
di chi vuole sempre più soldi per le armi e di rimettere al centro di una
discussione comune e partecipata (sia in ambito istituzionale che nella società
civile) il modello di difesa e di sicurezza più utile ai cittadini italiani.
Prima di qualsiasi revisione dello strumento militare. Le realtà promotrici di
“Taglia le ali alle armi” vigileranno ora il percorso dei decreti delegati nell’
ambito della prossima legislatura per attutire i problemi previsti da questo
provvedimento.
Tavola della Pace, Rete Disarmo e Sbilanciamoci! cercheranno da subito di
portare nella discussione che si svilupperà prima delle elezioni politiche il
tema delle spese militari, portando avanti la posizione (che riteniamo
maggioritaria nel paese reale) di chi le vuole diminuire a vantaggio di
maggiori investimenti per welfare, sanità, scuola, lavoro.
Un presidio partecipato, colorato e forte, con la grande bandiera della Pace
che di solito apre la Marcia Perugia-Assisi. Con questa presenza davanti alla
Camera dei Deputati i rappresentanti delle tre organizzazioni promotrici della
campagna "Taglia le ali alle armi" (Sbilanciamoci, Tavola della Pace, Rete
Italiana per il Disarmo) hanno lanciato un ultimo appello ai deputati affinché
non approvino la legge-delega che affida al Governo la revisione e la riforma
dello strumento militare.
Un'occasione d'oro per dimostrare che il Parlamento ha a cuore i problemi veri
del paese e non la difesa degli interessi dell'industria militare, ma che non è
stata accolta dall'Aula della Camera che approvando a maggioranza (294 s’, 53
astenuti e solo 25 no) il provvedimento ha invece coronato l'intenzione del
Ministro Di Paola. Che è stato capace di ottenere questa riforma in poco più di
sei mesi. Mentre i provvedimenti di risparmio sulle Province ed anche la
modifica della legge elettorale giacenti in Parlamento sono saltati per
mancanza di tempo, con grande velocità uno spazio è stato trovato per fornire
in futuro e strutturalmente più soldi al Ministero della Difesa per l'esercizio
e l'acquisto di armi. Un pericolo vanamente sottolineato nelle scorse settimane
dalle posizioni della campagna "Taglia le ali alle armi", che ha esercitato una
forte pressione in vista della discussione alla Camera e della convocazione del
presidio di oggi.
"Un aumento delle spese militari che non ha atteso questa riforma per prendere
il volo - sottolinea Giulio Marcon della campagna Sbilanciamoci - come
dimostrano i dati della Legge di stabilità approvata a breve: nel 2013 il
comparto della Difesa riceverà in dote un miliardo in più del 2012, alla faccia
di tutti i tagli operati sulla spesa pubblica per altre e maggiori necessità
come sanità, lavoro, welfare".
E dove finiranno questi soldi, recuperati alleggerendo gli effettivi militari
di oltre 40.000 unità? In nuovi sistemi d'arma (oltre 200 miliardi investiti
nei prossimi anni, si stima) la cui acquisizione non sarà forse gestita dalle
nuove norme che nella legge delega (fatto positivo) ipotizzano più poteri al
Parlamento in tal senso: "Con queste modifiche al testo originale del Ministro
Di Paola le Camere potranno chiedere il punto della situazione di ogni progetto
di armamento - commenta Francesco Vignarca di Rete Disarmo - ma quello che non
sappiamo, ad oggi, è se ciò accadrà solo per l'acquisto dei prossimi sistemi
d'arma o anche per quelli già in corso. Un punto che presidieremo con forza
durante la prossima campagna elettorale e in vista della presentazione dei
decreti delegati”. Senza contare che riformare uno strumento senza aver prima
discusso degli scenari di sicurezza e del nuovo modello di difesa ancora una
volta pare quantomeno irrazionale agli occhi di “Taglia le ali alle armi”.
“Davvero è incredibile che questo Parlamento in scadenza non ci abbia
ascoltato, e non abbia ascoltato la voce di milioni di cittadini che sono stufi
di veder gettati soldi per le armi – commenta Flavio Lotti coordinatore di
Tavola della Pace – Sono loro la vera maggioranza nel paese e andavano
rispettati con una discussione più approfondita e seria. Per dire di no a
questo provvedimento (che aumenta spesa pubblica e non risolve i disequilibri
della nostra Difesa) non occorreva essere pacifisti: solo avere buon senso e
prendere atto del reale”. Con l’approvazione andremo invece verso una
riconversione al contrario: posti di lavoro trasformati in più giochi di guerra
per le gerarchie militari.
Per contatti stampa
Rete Italiana per il Disarmo: segreteria@disarmo.org – 328/3399267
Tavola della Pace - segreteria@perlapace.it - 075.5736890
Sbilanciamoci! - info@sbilanciamoci.org - 06.8841880
Posizioni e documenti della a campagna “Taglia le ali alle armi!” al link www.
disarmo.org/nof35
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